Problemi dell'autoinganno e "soluzioni" della psicologia cognitiva

Si esaminano i paradossi logici dell'autoinganno alla luce delle ricerche di psicologia cognitiva e sociale, utili a sciogliere, almeno in parte, i nodi filosofici, derivanti da presupposizioni troppo rigide, quali la dicotomia sapere/non sapere che sta alla base del paradosso "statico" (come è possibile evitare di registrare uno stimolo minaccioso, se per farlo è necessario riconoscerlo?) e il presupposto che l'autoinganno sia un agire intenzionale, posto alla base del paradosso "dinamico" (come è possibile indurre intenzionalmente se stessi a credere ciò che in realtà si ritiene falso?). Le spiegazioni proposte in ambito psicologico tendono a contestare i paradossi logici di partenza. Nel caso del paradosso statico, si contesta che per evitare una minaccia sia necessario conoscerla, cioè aver fatto tutto il lavoro di analisi cognitiva dello stimolo che consente di sapere esattamente quale sia la minaccia che si vuole evitare. Nel caso del paradosso dinamico, il nocciolo del problema sta in una identificazione ingiustificata tra autoinganno motivato e autoinganno intenzionale e deliberato.

Publication type: 
Articolo
Author or Creator: 
Miceli Maria
Publisher: 
Società Editrice il Mulino, Bologna , Italia
Source: 
Sistemi intelligenti (Testo stamp.) 11 (1999): 405–421.
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Date: 
1999
Resource Identifier: 
http://www.cnr.it/prodotto/i/303682
Language: 
Ita