Consonanti scempie e geminate in italiano: studio cinematico e percettivo dell’'articolazione bilabiale e labiodentale

Le consonanti geminate dell'italiano presentano una serie di questioni tuttora aperte per quanto riguarda sia lo status fonologico, sia la realizzazione fonetica.
Fonologicamente, le geminate possono essere considerate come composte di due segmenti eterosillabici identici (rappresentazione bisegmentale, cfr. per es. Trubetskoy, 1939), o come segmenti singoli, distintivamente lunghi e sillabificati all'inizio della sillaba successiva (rappresentazione monosegmentale, cfr. per es. Martinet, 1975). Foneticamente, studi acustici e percettivi hanno stabilito che la durata delle geminate è all'incirca doppia della durata delle scempie e che la durata della vocale che precede la geminata è minore di quella della vocale che precede la consonante scempia (Bertinetto, 1981). Dal punto di vista articolatorio, l'unico studio cinematico eseguito sull'italiano (Smith, 1995) mostra che le geminate sono caratterizzate, rispetto alle scempie, da una maggior durata del periodo di occlusione e da un gesto di chiusura più lento, e la loro articolazione è maggiormente sovrapposta ai gesti vocalici circostanti.
Nel nostro lavoro, riportiamo una descrizione cinematica, acustica e percettiva delle consonanti bilabiali e labiodentali inserite in parole e pseudo-parole target con struttura 'CaC(C)a', che si oppongono per la durata delle consonanti (cfr. /p/ vs /pp/) e per la presenza di nessi consonantici (cfr. /mp/ vs /mm, pp/). Per far emergere differenze tra geminate e scempie, i locutori hanno effettuato una lettura normale ed una veloce di ogni frase del corpus, e hanno letto delle risposte informativamente adeguate a domande che sollecitavano la realizzazione di un focus contrastivo sulla parola target. L'intero corpus è stato prodotto almeno tre volte da due locutori originari del nord Italia. I dati cinematici sono stati raccolti per mezzo del dispositivo ELITE, l'acquisizione del segnale acustico è stata effettuata con un registratore DAT, mentre il test percettivo è stato effettuato per mezzo del programma Perceval, sviluppato presso LPL di Aix-en-Provence. In questo lavoro discutiamo principalmente i risultati dell'analisi delle produzioni a velocità di eloquio naturale (si rimanda a Gili Fivela & Zmarich (in stampa) per la discussione dettagliata dei dati relativi alla focalizzazione contrastiva ed all'incremento della velocità di eloquio).
Prima di effettuare l'analisi cinematica abbiamo verificato che dal punto di vista acustico e percettivo le coppie di parole con consonante scempia o geminata fossero effettivamente percepite come distinte. Il test uditivo è stato realizzato sottoponendo una selezione delle produzioni dei due locutori a 10 soggetti e chiedendo loro di indicare quale parola target avessero udito (papa vs pap:a). Al test percettivo è seguita l'analisi acustica, effettuata con PRAAT, che ha permesso di individuare i confini segmentali rilevanti per l'analisi. Dal punto di vista cinematico, l'attenzione è stata sino ad ora concentrata sul movimento verticale del marker incollato al centro del labbro inferiore, e per ciascuno dei due gesti fonetici (chiusura - da /a/ alla seconda C - e apertura - da C alla seconda /a/), è stato analizzato: lo spostamento del movimento, l'ampiezza e la durata, la velocità del movimento (velocità massima istantanea, e durata dei suoi periodi di accelerazione e decelerazione), il time-to-peak e la stiffness articolatoria, calcolata come rapporto tra la velocità massima e l'ampiezza.
I risultati mostrano che, coerentemente con le aspettative, consonanti scempie e geminate sono distinte in base alla durata acustica del segmento consonantico e di quello vocalico precedente, e che il variare della velocità di eloquio incide considerevolmente sulla capacità di discriminazione tra le due classi. Da punto di vista cinematico, le geminate sono diverse dalle scempie, e, soprattutto nel gesto di apertura, presentano caratteristiche comuni ai cluster da noi sconsiderati. Queste osservazioni fonetiche rappresentano una ulteriore evidenza a favore dello status bifonematico delle geminate e della loro eterosillabicità. Per quanto riguarda l'organizzazione temporale dei gesti per la consonante e per la vocale, i nostri risultati riflettono il Vowel-to-Vowel model di Ohman (1967) - predetto dalla Smith (1995) per l'italiano, in quanto lingua ad isocronia sillabica - soprattutto per un parlante, anche se in modo incompleto. Questi risultati supportano una interpretazione dell'organizzazione temporale dell'articolazione più legata a strategie individuali che a tipologie universali imposte dal tipo di lingua parlata.

Tipo Pubblicazione: 
Contributo in atti di convegno
Author or Creator: 
Zmarich Claudio°
Gili-Fivela Barbara*
Publisher: 
EDK Editore, Torriana, ITA
Source: 
1° Convegno Nazionale dell'Associazione Italiana di Scienze della Voce (AISV), pp. 429–448, Padova, 2-4 dicembre 2004
Date: 
2005
Resource Identifier: 
http://www.cnr.it/prodotto/i/139754
urn:isbn:88-88974-69-5
Language: 
Ita
ISTC Author: 
Ritratto di Claudio Zmarich
Real name: